Il sindaco Giovanni Formica appreso del documento del presidente Nastasi sulla questione precari del Comune ha inteso, a sua volta, replicare, con la seguente nota.

“Quando si ha a che fare con l’improvvisazione è davvero difficile abbassare i toni. E nonostante io ci abbia provato, mi vedo costretto ad intervenire per replicare ad una dichiarazione del Presidente del Consiglio Comunale che appare come una specie di certificazione di esistenza in vita.

È tristemente strumentale che Nastasi dichiari di essere “in attesa ancora del consuntivo 2015”, quando sa benissimo che lo strumento finanziario è stato adottato dalla Giunta, regolarmente pubblicato ed è in attesa del parere del Collegio dei Revisori dei Conti; e la singolarità sta nel fatto che la protesta -giunge proprio da chi si è reso protagonista, con una guida spericolata ed irresponsabile del civico consesso, dei ritardi gravissimi accumulati nell’approvazione del rendiconto 2014.

Sono stati necessari ben 5 mesi ed il rischio di scioglimento dell’organo per approvare un documento contabile che alla fine è stato votato esattamente nel testo in cui era stato trasmesso dall’Amministrazione. A questo ingiustificato ritardo, poi, si somma quello nell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, rimasto un mese e mezzo in aula nonostante fosse già stato votato e fosse munito del parere favorevole del Ministero dell’Interno.

Io, del resto, già prima dell’estate avevo lanciato l’allarme sul personale a tempo determinato e qualche sapientone, adesso ricredutosi, ha affermato che facevo allarmismi e che ricattavo i Consiglieri Comunali agitando il rischio di non potere prorogare i contratti di lavoro.

Quanto all’ulteriore profilo del numero dei precari da stabilizzare sono lieto che una delegazione di Consiglieri vada a discutere al Ministero.

Spero che il Presidente, però, prima di guidarla, trovi il tempo di studiare le norme, cosa che fin qui dimostra di non avere fatto. La risposta alla sua domanda sta nella legge regionale che prevede garanzie occupazionali per tutto il bacino dei lavoratori a termine. Coloro che non potranno essere assorbiti con la stabilizzazione saranno assunti con contratto a tempo indeterminato da una società pubblica che li destinerà, con prevalenza, presso i Comuni di provenienza. Quanto alla questione delle ore e dell’adeguato accesso dall’esterno, spero che il buonsenso – o qualcuno più attrezzato – suggerisca di tacere su argomenti che, se maneggiati con leggerezza, rischiano di danneggiare gravemente proprio i tanti dipendenti in attesa.

Ribadisco che prima di affrontare questioni così delicate e complesse è necessario acquisire le conoscenze. Parlare senza cognizione di causa rischia di causare danni infiniti. Credo che se ciascuno di noi farà il proprio pezzo non avremo e non creeremo problemi.

Il Presidente, quindi, per parte sua, si attrezzi per guidare l’aula verso l’approvazione degli strumenti finanziari con vero spirito collaborativo, senza occuparsi delle responsabilità degli altri e stia tranquillo che l’amministrazione trasmetterà i documenti contabili in tempo utile”.