Torna attuale il problema degli alberi di piazza Marconi che gli ambientalisti continuano a difendere a spada tratta, contestando il progetto di riqualificazione deciso dall’Amministrazione e ormai prossimo ad essere realizzato.
Ieri sera, in consiglio comunale, Damiano Maisano, in apertura dei lavori, ha letto una nota di Legambiente del Tirreno che richiama un intervento della Soprintendenza di Messina, la quale avrebbe evidenziato la necessità che il Comune richiedesse un parere prima di fare qualsiasi intervento. Nella risposta che la Soprintendenza ha dato alla nota del locale circolo ambientalista – ha detto Maisano – si dice infatti che “l’area di piazza Marconi è tutelata dal Piano paesaggistico, Ambito 9, e rientra nel paesaggio locale 12b, con livello di tutela 1”, per cui il progetto è da sottoporre a parere preventivo della Soprintendenza. Sembrerebbe pertanto che il progetto non sia stato presentato per il parere obbligatorio, e, in questo caso, dare inizio ai lavori sarebbe illecito e tale da dare luogo a rilevanza penale».
Di parere opposto il primo cittadino, il quale ha contestato a Legambiente e al consigliere di aver omesso un passaggio importante contenuto nella nota della Soprintendenza, ovvero che gli alberi non sono “monumentali” e quindi sottoposti a specifica tutela. «Quella nota della Soprintendenza – ha detto Midili – smentisce quanto affermato sino ad ora dagli ambientalisti, evidenziando che “gli esemplari arborei di piazza Marconi non presentano caratteristiche di rarità, né di vetustà e non sono legati ad eventi storici significativi. Ovvero non possiedono i tre requisiti fondamentali per essere definiti “alberi monumentali” secondo quanto previsto dalla normativa. Nulla di vero dunque rispetto a quanto asserito da Legambiente di Milazzo che in maniera strumentale sta cercando di bloccare questo intervento così come è solita fare quando si cerca di portare avanti una rigenerazione della città. Ma noi i lavori di riqualificazione di piazza Marconi li faremo partire e anche molto presto».