Pubblicato il: 27 Ottobre 2017
Il consigliere comunale Michele Santi Saraò ha comunicato con una lettera alla presidenza del Consiglio comunale la sua decisione di lasciare la maggioranza che sostiene il sindaco Formica e il suo partito di appartenenza, il Pdr-Sicilia Futura.
“Lascio la maggioranza – scrive Saraò- augurando al sindaco una proficua ripresa, lascio Sicilia Futura di cui faccio un in bocca al lupo agli assessori Trimboli e Maisano, infine un in bocca al lupo speciale al mio capogruppo Gaetano Nanì di cui nutro tanta sima e con il quale iniziò il mio percorso nel Pdr”.
“Nonostante la mia appartenenza alla maggioranza in questo tempo intercorso –aggiunge Saraò- ritengo di aver dato già un segnale di questa linea di concretezza con mozioni, atti di indirizzi ed emendamenti alla mia stessa amministrazione, non tramutate certamente dalla stessa in atti concreti! Mi sono impegnato sulle agevolazioni e le esenzioni per le fasce più deboli della popolazione in materia di rifiuti solidi urbani con proposte di modifiche al regolamento; continuerò con le proposte per arginare il degrado delle periferie, a lavorare per il loro rilancio a partire da interventi per la prevenzione degli allagamenti e “molto altro”, sempre accompagnato da proposte articolate finalizzate al “cambiamento vero” e alla crescita complessiva della nostra comunità”.
“Ho temporeggiato sin ad oggi – ha detto ancora il consigliere – però non è servito a nulla. La politica è ormai diventata eccessivamente demagogica e populista, si è smarrito l’equilibrio ed il senso di responsabilità che fino oggi aveva animato il comune impegno.
Concludendo, Saraò dichiara di sentirsi ormai lontano dalla fase politica attuale, e dice di preferire la via della “concretezza” provando ad aprire una fase nuova di responsabilità in cui, partendo dal consiglio comunale, si possa costruire un futuro diverso. Il metodo è quello del dialogo e della concertazione anche con l’amministrazione seppur “senza fare sconti”. La politica “nuova” in questi tempi di crisi non può affossarsi in chilometriche discussioni mentre la gente, soprattutto i più deboli, paga lo scotto di una politica parolaia e inconcludente. La mia storia è vicina a queste aree di disagio che intendo tutelare non soloproseguendo l’impegno in difesa dell’ambiente, ma anche per un rilancio dell’occupazione.”