Sulla questione legata all’area dell’ex pastificio Puglisi divenuta edificabile per decisione del commissario ad acta, si registra un intervento del sindaco Giovanni Formica che ricostruisce tutte le fasi della vicenda.

“Leggo, esterrefatto, che grazie ad un illuminante articolo sulla vicenda dell’ex pastificio Puglisi la politica si sarebbe svegliata dal torpore per ricercare (tardivamente) soluzioni ad una situazione imbarazzante che riguarda la realizzazione di un parcheggio in centro città ­ – afferma il primo cittadino -.  Di fronte a tanta impudenza è necessario ricostruire la vicenda, partendo dal fatto, incontestabile, che l’autore dell’articolo in questione è stato assessore sino al mese di giugno del 2015. La sottolineatura è utile non per costruire o alimentare la solita polemica politica, ma per collocare correttamente nel tempo i fatti e, quindi, individuare le responsabilità.

Milazzo ha un piano regolatore che risale al 1989, che prevede la realizzazione di un parcheggio nell’area dell’ex pastificio Puglisi. I relativi vincoli preordinati all’espropriazione sono scaduti nel lontano 1999.  I proprietari del fondo, quindi, esercitando un loro diritto, il 24 ottobre 2013 presentano al Comune una richiesta di attribuzione di una nuova destinazione urbanistica ai terreni di loro proprietà. L’ente, invece di dare corso alla richiesta, con una nota del 14 gennaio 2014, comunica che la nuova destinazione sarà stabilita entro l’anno, con l’approvazione della variante allo strumento urbanistico. Praticamente non risponde. A quel punto, in data 4 febbraio 2014, inizia un giudizio davanti al TAR. Il sindaco del tempo, l’11 marzo 2014 affida incarico ad un legale per resistere in giudizio.

Con sentenza n. 1464 del 26 maggio 2014, portata a conoscenza del Sindaco, il Tribunale accoglie il ricorso ed ordina al Comune di attribuire una destinazione urbanistica all’area in questione entro 90 giorni con avvertimento che, trascorso il termine assegnato, all’adempimento avrebbe provveduto un commissario, già individuato nella persona dell’arch. Sebastiano Alesci. Con la stessa sentenza, condanna il Comune al pagamento delle spese processuali, pari a circa 3500 euro a cui si aggiungono i 3.000 euro impegnati per i compensi del difensore dell’ente.

L’Amministrazione fa scadere il termine e, quindi, il 16 aprile 2015, si insedia il commissario con i poteri di uffici, giunta e consiglio comunale che non possono più intervenire in alcun modo.

Da questo punto in poi la storia è nota. Esattamente due mesi dopo, a cose ormai fatte, arriva la giunta Formica, senza più strumenti per intervenire.

Il Commissario, nel frattempo, sta lavorando in direzione dell’edificabilità di quella porzione di territorio. Attendiamo, quindi, di leggere gli atti conclusivi del procedimento per capire se e quali iniziative possono essere avviate. Ovviamente la decisione ultima spetterà al Consiglio Comunale, che ha competenza esclusiva in materia di urbanistica.

Alla luce dei fatti, è assai singolare l’improvvisa, quanto tardiva, attenzione proprio di chi è stato parte della compagine politica che, quella si, si è addormentata quando c’era da stare svegli.
Naturalmente, ai 6.500 euro di cui ho già detto bisognerà aggiungere il compenso del Commissario che grava su tutti i milazzesi. Quando si dice al danno la beffa”.