Il consiglio comunale approva un altro debito fuori bilancio, ma ancora una volta la seduta si caratterizza per tanta tensione e soprattutto una situazione di scontro aperto tra i consiglieri di opposizione e l’Amministrazione. L’ultimo scontro nella seduta di martedì sera ha visto protagonisti il consigliere Francesco Alesci e l’assessore alla Cultura, Salvo Presti. Quest’ultimo in avvio di lavori ha inteso replicare al consigliere – che in passato è stato assessore alla Cultura durante l’Amministrazione Italiano – evidenziando sostanzialmente che a Milazzo è stato necessario ripartire da zero per avviare un serio discorso culturale. Parole che hanno provocato la replica di Alesci il quale ha contestato all’esponente della giunta Formica di avere fatto poco o nulla e di non essere riuscito a valorizzare in modo adeguato il Castello e il teatro Trifiletti.

Altra polemica è stata quella in materia di igiene ambientale tra i consiglieri Oliva e Foti, un tempo ex maggioranza, e il sindaco Giovanni Formica.

Conclusa la parentesi dei preliminari, il presidente della seduta Giovanni Di Bella ha introdotto la proposta di delibera per debiti fuori bilancio dell’importo di € 69.680,29. Affiorati dubbi e perplessità in sede di commissione consiliare sul provvedimento in quanto si trattava di liquidazione di gettoni di presenza, il sindaco ha proposto un emendamento alla sua proposta di delibera, tendente a cassare quella parte della proposta riguardante i gettoni di presenza. A questo punto però il consigliere Rosario Piraino ha ritenuto però necessaria l’acquisizione del parere dei revisori dei conti. Ai voti la maggioranza dell’Aula ha deciso diversamente e così dopo l’abbandono da parte dello stesso Piraino, il Consiglio ha approvato l’emendamento Formica con 13 voti favorevoli e 3 astenuti (Bagli, Alesci e Saraò), e con  lo stesso esito di votazione è stata approvata la proposta di delibera emendata, con l’importo del debito da riconoscere ridotto quindi a € 61.846,24.

A seguire è stata illustrata dal sindaco la proposta di modifica degli articoli 4 e 22 dello statuto comunale, che non è stato però possibile mettere in votazione essendo richiesta una presenza qualificata, mentre in aula erano rimasti soltanto 12 consiglieri (quelli del cartello di sostegno al sindaco), per cui l’assenza del numero legale ha determinato il rinvio dei lavori a domani, con inizio alle ore 19,30, e sempre in seduta di seconda convocazione.